
Le mostre che sbocciano a primavera
21 Marzo 2022
Oggi sboccia la primavera, inaugurando una delle parti migliori dell’anno, e in queste settimane stanno inaugurando anche moltissime mostre in Italia e all’estero. FrameS ha individuato le più interessanti e le ha raccolte di seguito per permettervi di programmare qualche fuga a base di arte e di fotografia con l’arrivo della bella stagione.
A Vizzini, Catania, al Museo dell’Immaginario Verghiano, ha inaugurato il 20 marzo La segreta mania. Verga 100. In occasione delle celebrazioni del centenario dalla morte di Giovanni Verga, fino al prossimo 18 settembre sono esposte 95 opere con l’obiettivo di raccontare un aspetto inedito del grande scrittore: la sua passione per la fotografia. Questa ve la segnaliamo per prima, visto che come sapete le ispirazioni di Federico Serrani nascono al crocevia tra fotografia e letteratura.
A Milano, come sempre, l’offerta è variegata: alla Galleria Invernizzi dal 9 marzo ha aperto L’occhio critico: a cura di Davide Mogetta, si inserisce nella serie iniziata con L’occhio musicale (2014) e proseguita con L’Occhio Cinematico (2016) e L’Occhio Filosofico (2018) e rivolge in questo capitolo lo sguardo non solo alle opere ma anche a chi vuole mostrarle. «L’occhio critico è, ovviamente, quello del critico: quello di chi intende mostrare agli altri le opere, che ne indica la loro presenza e ne approfondisce la lettura. Ma occhio critico deve poter essere, anche, l’occhio di chi osserva le opere d’arte, scardinando l’ovvio e l’acquisito che c’è nel guardare.»
La Galleria d’Arte Moderna presenta, in apertura dell’Art Week milanese, da martedì 29 marzo a domenica 3 luglio, la mostra As Above, So Below, personale di nuove opere dell’artista Elisa Sighicelli, un racconto inedito dedicato ai depositi del museo milanese, che si sviluppa attraverso un allestimento speciale, concepito dall’artista stessa lungo le cinque sale della Villa Reale dedicate alle esposizioni temporanee – 25 immagini tra stampe fotografiche su carta, una stampa su gesso e due sculture provenienti dal deposito sculture della GAM di Milano.
Al PAC, invece, sempre dal 19 marzo, a cura di Diego Sileo inaugura la prima mostra personale dedicata all’artista polacco Artur Żmijewski, QUANDO LA PAURA MANGIA L’ANIMA, una selezione di lavori storici e recenti, incluse tre nuove opere pensate appositamente per la mostra e prodotte dal PAC – come il nuovo film ispirato al cinema scientifico del neurologo Vincenzo Neri e la serie fotografica Persons, un lungo murale fotografico in bianco e nero dal quale emergono figure umane che hanno l’aspetto di profughi, uomini e donne circondati dall’oscurità e dalla desolazione, ispirata ai tanti rifugiati al confine polacco-bielorusso durante il 2021, purtroppo attuali con la questione ucraina.
A Torino merita senz’altro una visita la mostra Capolavori della fotografia moderna 1900-1940, che porta a CAMERA la collezione Thomas Walther del MOMA di New York fino al 26 giugno. Si tratta di una selezione di oltre 230 opere fotografiche della prima metà del Ventesimo secolo, capolavori assoluti della storia della fotografia realizzati dai grandi maestri dell’obiettivo, come gli americani Alfred Stieglitz, Paul Strand e Walker Evans o gli europei Karl Blossfeldt, Brassaï, Henri Cartier-Bresson e August Sander, senza dimenticare ma anzi sottolineando il ruolo centrale delle donne nella prima fotografia moderna, con opere di Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Claude Cahun, Lore Feininger, Florence Henri, Tina Modotti e molte altre.
Scendendo verso Bologna, al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 17 luglio 2022 sarà possibile visitare la mostra LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa, pensata in occasione del decimo anniversario della scomparsa del grande cantautore. Al MAMbo, invece, fino al primo maggio sarà disponibile la mostra dedicata a Italo Zuffi, Fronte e retro, nel ciclo di mostre volta a promuovere gli artisti contemporanei. Al MAMbo saranno esposte le opere a partire dagli esordi, nella metà degli anni Novanta, fino al 2020, mentre nella sede di Palazzo De’ Toschi le nuove produzioni e le ricerche più recenti. A Parma, invece, troverete Lucio Fontana. Autoritratto, a cura di Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi, alla Fondazione Magnani Rocca.
A Roma sono gli ultimi giorni (fino al 9 aprile) per ammirare la mostra Letizia Battaglia, Vintage Prints alla Galleria del Cembalo, quaranta stampe di piccolo formato selezionate dalla stessa fotografa dal proprio archivio, insieme ad Alberto Damian e a Matteo Sollima, curatori della mostra, e Realizzate tra gli anni Settanta e l’inizio dei Novanta del secolo scorso. Tra le tante mostre al MAXXI, imperdibile Scarpa/Olivetti, Brani di una storia condivisa, a cura di Elena Tinacci: disegni, fotografie, documenti, pubblicazioni testimoniano lo straordinario ventennio di collaborazione tra Carlo Scarpa e la Olivetti, di cui anche noi vi avevamo parlato in questo articolo dedicato al negozio di Piazza San Marco a Venezia.
Alla Galleria Gagosian, fino al 7 maggio, sono in mostra i Paintings dell’artista Pat Steir, tra le poche delle poche donne alla ribalta nella scena artistica newyorkese degli anni ’70, che versa, spruzza e spazzola la pittura diluita sulla tela, spesso facendolo su scala monumentale, ispirandosi in parte alla casualità usata da John Cage come strategia compositiva in musica e influenzata dalla pittura a inchiostro e dalla calligrafia cinesi e dal pensiero del buddismo zen e del Daoismo.
Se alle Scuderie del Quirinale, sempre a Roma, potrete visitare fino al 3 luglio “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, organizzata con la National Gallery of Art di Washington, proprio a Genova, a Palazzo Ducale, potrete dal 27 marzo al 10 luglio ammirar “Superbarocco: la forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750”. A Vicenza, invece, all’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo fino al 18 aprile è disponibile gratuitamente la mostra fotografica Come saremo. L’Italia che ricostruisce, mentre a Trieste, al Magazzino delle idee, nella collettiva Io, Lei, l’Altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste a cura di Guido Comis potrete anche ammirare le immagini di Marina Abramovič.
In Svizzera, a Lugano, imperdibile James Barnor: Accra / London – A Retrospective fino al 31 luglio al MASI, in collaborazione con le Serpentine Galleries di Londra. Si tratta della più ampia retrospettiva mai dedicata al fotografo James Barnor, che nella sua carriera è stato testimone visivo straordinario dei cambiamenti sociali e politici del suo tempo – dall’indipendenza del Ghana alla diaspora africana fino alla vita della comunità africana londinese. Sempre a Lugano, Vedo Rosso, dalla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, dal 25 marzo e fino al 12 giugno.
In Danimarca, al Kunsten Museum of Modern Art Aalborg, nella collettiva MARBLE ci saranno, tra le tante, opere di Vanessa Beecroft e di Pistoletto; a Parigi “Love Brings Love”, mostra che il Palais Galliera, il museo della moda di Parigi, presenta fino al 10 luglio, con cui 46 maison omaggiano Alber Elbaz, lo stilista di Casablanca scomparso per Covid-19: da Givenchy a Dior, da Armani a Stella McCartney rivive una sfilata in suo onore organizzata lo scorso autunno. A Yves Saint Laurent, per celebrare i 60 anni di moda firmati dal leggendario couturier che con le sue collezioni ha cambiato il modo di vestire, sono invece dedicate mostre ben sei musei parigini (Musée du Louvre, Centre Pompidou, Musée d’Orsay, Musée d’Art Moderne de Paris, Musée National Picasso e Musée Yves Saint Laurent).
Al Musée de l’Orangerie è invece in programma una mostra alla riscoperta dell’arte decorativa degli impressionisti, un aspetto poco conosciuto ma avvincente del loro lavoro. “Dipingere i muri è stato il sogno della mia vita”, ha detto Degas. Lo stesso Monet ha definito il ciclo delle Ninfee come le sue “grandes décorations”. Al Musée d’Orsay invece viene ripercorsa la carriera di Antoni Gaudí uno degli architetti più brillanti del primo Novecento, tra gli esponenti del modernismo e di cui molti lavori figurano nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
A Londra la mostra Surrealism beyond borders è organizzata dalla Tate Modern, in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York, una delle più grandi e complete esibizioni dedicate al Surrealismo mai organizzate fino ad oggi. Ad Amsterdam dovremo aspettare la primavera 2023 per la retrospettiva dedicata a Johannes Vermeer al Rijksmuseum, ma intanto, fino al 18 marzo, potete godervi Bill Brandt, The Beautiful and the Sinister, al museo FOAM. Su New York vi abbiamo già dato un po’ di indicazioni, ma comunque suggeriamo Tomás Saraceno: Particular Matter(s), mostra multisensoriale al The Shed fino al 17 aprile, Jean-Michel Basquiat: King Pleasure allo Starrett-Lehigh Building a Chelsea e A Trillion Sunsets: A Century of Image Overload all’ICP.